Samsung ha chiamato in causa Apple nel suo ultimo spot. Citare i competitors sfruttando l’ironia non è una novità negli USA. Sono anni che i creativi di Pepsi tirano fuori dal cilindro pubblicità irriverenti o spiritose per avvalorare la tesi che Pepsi sia meglio del gigante Coca-cola. Basta ricordare l’emblematica scena di un bambino che di fronte al distributore automatico acquista ben due lattine di Coca-cola… ma solo per usarle come rialzo per arrivare a selezionare la tanto ambita Pepsi (il video)!
Samsung cita Apple in maniera decisamente più raffinata, però. Lo spot descrive l’evoluzione della telefonia nel tempo, evidenziando le carenze tecniche prestazionali di Apple. Dal 2007, l’anno del primo iPhone, fino a oggi. Il video mostra un ragazzo che di anno in anno rimane deluso dal suo telefono Apple, mentre la sua fidanzata vive un’esistenza felice accompagnata dal suo Samsung. Alla fine il protagonista cede e abbandona la Mela in favore di Samsung. Eloquente la scena finale in cui il protagonista incrocia lo sguardo di un ragazzo in coda per comprare il nuovo iPhone X, come a sottolineare che spesso scegliere Apple è una moda più che una scelta ragionata. Non per niente lo spot si intitola “Growning up”, crescere, come a dire che il melafonino sia roba da ragazzini…
Questo in USA, dove il mondo pubblicitario è più coraggioso e audace e funziona sui brand che hanno una personalità forte e riconoscibile. In Italia non si è soliti osare tanto, anche perché i marchi non hanno una così alta riconoscibilità.
Nel nostro Paese si osa meno, il massimo in termini di advertising sono le pubblicità comparative in telefonia, confrontando le tariffe delle diverse compagnie telefoniche oppure i valori delle acque minerali. Battaglie combattute a suon di particelle di sodio insomma!
Su internet, invece, le visualizzazione delle gajarde pubblicità made in USA spopolano anche nel nostro Paese. Segno che un po’ di coraggio e creatività in più non guasterebbe, come dimostra il grande seguito ottenuto dai marchi più coraggiosi in fatto di advertising e posizionamento social… vedi Ceres e Taffo!
E voi che cosa ne pensate?
Possiamo permetterci di osare in pubblicità qui in Italia o meglio il buon vecchio spot autocelebrativo?
Noi una preferenza ce l’abbiamo, ma non ve la diremo, ancora!