Per chi ha più di 20 anni il mondo di YouTube nasconde un sommerso che voi manco vi immaginate. E quindi manco io, in effetti. Incuriosito dal video da cui ho preso il titolo del celebre Favij, vlogger amatissimo dai teenager, mi sono addentrato in un mondo finora solo parzialmente conosciuto.
Per me Youtube è stato a lungo quel posto dove era facile caricare i video per poi postarli su altre piattaforme o condividerli direttamente su Youtube, insomma ne apprezzavo più che altro l’aspetto tecnico. A un certo punto è diventato anche molto utile per guardare i video musicali e quindi ascoltare musica senza dover acquistare per forza la musica (questo ovviamente prima dell’avvento di Spotify). Sicuramente era anche una piattaforma per farsi due risate guardando video di qualsiasi genere e tipo, di stampo tendenzialmente amatoriale.
Nel frattempo però, c’è stato chi con YouTube ci è cresciuto. Alcuni di quei bambini lasciati al ristorante in balia dello smartphone, ormai sono più grandicelli e hanno mangiato pane e youtuber per anni.
L’altro giorno ho avuto la conferma di essere vecchio. Tutte le testate online che si occupano di tecnologie e social commentavano con sorpresa l’abbandono da parte di Marzia Bisognin della sua floridissima carriera da youtuber. Ora, onestamente non ero nemmeno a conoscenza della sua esistenza, né del suo nome d’arte: CutiePie; ovviamente conoscerlo avrebbe ucciso sul nascere ogni mia intenzione di guardare i suoi prodotti video.
Ad ogni modo sembra che qualcosa stia accadendo nel mondo dei vlogger. CutiePie si ritira, Favij e alcuni colleghi lamentano un calo, imputato alla piattaforma, di migliaia di visualizzazioni e molti utenti si spostano su Instagram. C’è già chi la chiama rivoluzione, a me sembra solo il passaggio di una generazione.
Ma la questione non si può liquidare così in fretta. Favij nel video, diventato virale, spiega come il crollo delle visualizzazioni sia stato fulmineo, troppo repentino e drastico per essere imputato a un calo di interesse nei suoi confronti. La cosa curiosa è che ha coinciso con l’annuncio della chiusura di Google+. Cosa c’entra? C’entra e lo spiega proprio il vlogger più famoso d’Italia. Google+ è il social network strettamente connesso a Youtube, tanto che per commentare sulla piattaforma video, bisogna possedere un account su questo social network quasi sconosciuto. Guarda caso, la piattaforma annuncia la chiusura e vengono registrate centinaia di migliaia di visualizzazioni in meno…Tra l’altro chiude dopo aver annunciato (con molta calma) un data breach che avrebbe messo a rischio i dati personali di 500.000 utenti, insomma bene, ma non benissimo!
Per ora nulla di certo, comunque, e la riflessione che ci rimane in testa è quanto sia importante la community più della piattaforma stessa. Lo vediamo anche con Instagram. “La gente sta su Instagram” è la frase che sento ripetere più spesso nell’ambiente del marketing. Effettivamente alle persone piace la comodità di una piattaforma polivalente, ma ancora di più alla gente piace ritrovare e parlare con i proprio amici. E se prima erano tutti su Facebook e lì potevi messaggiare, condividere foto, video e news, ora tutto questo lo puoi fare (in maniera diversa sicuramente) su Instagram.
E su Youtube?
p.s. se lo dite agli under 16 che Youtube è morto vi prendono per pazzi. Sarà che loro l’accesso alle piattaforme “adulte” non lo possono avere, l’app Youtube è sempre la regina nel consumo dati di un/a teenager!