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Come si gestisce l’Instant communication di un evento?

Venerdì 13 ottobre si è svolta la settima edizione dell’E-Commerce Day presso il Mirafiori Motor Village di casa FCA a Torino. Villa Consulting era presente per occuparsi di tutta l’instant communication dell’evento.

Ma come si gestisce il live posting in questi casi?

Seguire un evento e gestirne la comunicazione live non è una cosa che si improvvisa con uno smartphone tra una chat e l’altra. Come ogni cosa fatta in ottica business, va fatta con metodo e professionalità. Il perché lo si fa, lo ha spiegato molto bene il mio socio Alessandro Chiavacci che sarà con me venerdì. Già, una persona non basta per gestire la comunicazione di un intero evento di questo tipo.

La preparazione inizia appena viene annunciato il programma con gli orari degli speech:

Step n.1

Si scarica l’elenco dei relatori e si dà un’occhiata alla loro digital presence sui social. Preferibilmente si selezionano gli account aziendali e le pagine pubbliche dei soggetti, ma se il profilo personale ha un taglio professionale, si prende in considerazione anche quello.

Step n.2

In una tabella si raccolgono tutti gli account presi durante lo step 1 e si creano così i tag per i nostri live post.

Step n.3

Si crea una lista di tag utili da utilizzare nella concitazione del live tweeting. Si parte da quello ufficiale dell’evento fino a quelli argomento dei dibattiti (visibili dal programma).

Step n.4

Per Twitter ci creiamo un bella scrivania ad hoc per l’evento. Con Tweetdeck, infatti, possiamo gestire più profili contemporaneamente, seguire l’hashtag dell’evento e i dibattiti intorno all’argomento, monitorare i profili dei relatori e degli altri partecipanti per tenere d’occhio i tweet da ritwittare. Sempre con quest’App potete gestire la programmazione dei tweet. Ad esempio il primo “cinguettio” di ogni relatore può essere il titolo dello speech, accompagnato dagli hashtag dell’evento e dai tag relativi a chi parla. Come vedete, anche il live posting può essere almeno in parte pianificato.

Finite le operazioni più tecniche non resta che decidere quanto essere Push con la frequenza dei post. Per Facebook è sempre meglio andarci piano. Essendo una piattaforma dalla vocazione più emozionale che business è consigliabile accompagnare un messaggio significativo con una testimonianza video o una bella foto o grafica. E non andare mai oltre i 2 o 3 post all’ora, pena la perdita di follower! Con Twitter invece potete strafare e raccontare fedelmente ogni passo dell’evento. Le citazioni sono i tweet perfetti, ma anche un breve commento può arricchire il vostro lavoro. Per Instagram, se non riuscite a fare delle foto valide, potete mettere una pezza utilizzando una bella grafica per inserire le quote degli speaker, una a relatore può andare bene. Ovviamente gli scatti dei relatori più importanti sono sempre d’obbligo, per non parlare delle foto del ricco buffet finale: quelle mettono d’accordo tutti!

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Perchè ha senso fare instant communication di un evento

Venerdì 13 ottobre si è svolto l’E-Commerce Day 2017, per il terzo anno consecutivo al Mirafiori Motor Village di Torino. Villa Consulting ha partecipato come partner ufficiale dell’evento per l’instant communication. Ma a cosa serve fare instant communication di un evento?

Ad aumentare il buzz intorno all’evento e ai brand che partecipano.

  • Riunisce la community che ruota intorno all’evento e la stimola a fare network attraverso commenti e condivisioni. Al tempo stesso permette anche a chi non può essere presente di assistere all’evento o di coglierne gli spunti più importanti.
  • Consente a chi è in sala di condividere e commentare quanto accade, arricchendo l’intervento con link e approfondimenti.
  • Fornisce un buon engagement sui vari live-post: possono nascere nuove collaborazioni o si può aumentare il numero di follower che vengono a conoscenza della nostra azienda tramite la ricondivisione da parte di altre realtà o dall’account ufficiale dell’evento.

Inizio dicendo che l’instant communication non è una live di Facebook! Chiariamoci immediatamente. Per quanto siano molto di moda e molto carine da farsi (spesso più da farsi che da vedersi, ahimé), le live sono semplicemente un succedaneo social dello streaming. L’instant communication, per come lo intendiamo noi, è un reportage social di quanto succede all’interno dell’evento. Un vero e proprio racconto live dei principali temi, degli approfondimenti e delle curiosità che un evento e i suoi relatori raccontano alla platea. Il tutto trasmesso dentro il mondo social con tutte le relative dinamiche di amplificazione, dialogo e interazione.

Come ben sappiamo, i social sono tutti diversi tra loro e al di là delle varie infografiche che ci raccontano lo stato dell’arte di quello specifico social, non tutti sono adatti a un certo tipo di comunicazione. Per l’instant communication il social che la fa veramente da padrone è sicuramente Twitter.

Twitter non attraversa un bel momento, lo sappiamo, ma il live tweeting è ancora il suo miglior proposito per la sopravvivenza. Negli anni lo abbiamo visto nei contesti più disparati.

Ha dato una spinta agli ascolti di trasmissioni come X-Factor e alla fiction Braccialetti Rossi, dove gli stessi membri del cast sono intervenuti per incuriosire i fan e confrontarsi con loro. Viviamo nell’era del multitasking e restarcene sdraiati sul divano non ci basta più; ci prudono le mani e restare immobili davanti alla TV non è più un’opzione contemplata: preferiamo tenerle impegnate a digitare sui telefonini e principalmente sui social. Condividere è ancora una volta la parola d’ordine, vogliamo dire la nostra su tutto e non sentirci mai soli, nemmeno sul divano di casa.

Ma per il B2B che significato può avere? Per un evento business in cui vengono trattati argomenti specifici e con finalità commerciali, quali possono essere le leve da usare per stimolare il dialogo e creare quel famoso rumore di fondo di cui parlavamo all’inizio? Sicuramente l’obiettivo non è far passare il tempo agli spettatori né tanto meno farli sentire meno soli. Come dicevamo prima, l’obiettivo è coinvolgere la platea facendola sentire parte integrante di uno “stream di comunicazione” in cui loro sono autori, produttori e distributori. Lanciare provocazioni, chiedere l’opinione sugli argomenti di cui si sta dibattendo in sala, mescolare contenuti editoriali a contenuti visivi per rafforzare la forza della comunicazione, spingere su account e hashtag per favorire il dialogo e convogliare nello stesso canale tutte le comunicazioni spontanee, rispondere ai messaggi e favorire la propagazione dei contenuti istituzionali e user generated… insomma, il live posting è un’attività che va architettata e preparata nei minimi dettagli perché possa definirsi marketing.